Inserito da Polizzamigliore.it il 05/10/2018
Le polizze assicurative Responsabilità Civile delle auto in Italia e in Europa sono per lo più associate al meccanismo del bonus-malus. Il regime alternativo prevede, invece, la stipula di assicurazioni RC auto con franchigia, ovvero di contratti indipendenti dalla classe di merito che si basano su una compartecipazione dell’assicurato tramite franchigia. Come funziona, però, il bonus-malus?
Il Bonus-Malus è un sistema semplice ma molto efficace creato per premiare gli assicurati automobilisti che non commettono incidenti e per penalizzare, invece, coloro che sono responsabili di sinistri. Questo meccanismo stabilisce che i costi delle polizze (premi) siano diversi di anno in anno, in base al comportamento più o meno prudente dell’assicurato. Senza tenere conto dell’effettivo comportamento degli automobilisti, l’attuale meccanismo di valutazione si basa, infatti, su parametri quali la città, l’età, il veicolo guidato, l’anno di conseguimento della patente, l’entità e la frequenza degli incidenti. Proprio in stretta connessione con quest’ultimo parametro, il bonus-malus si basa su una suddivisione degli assicurati in 18 classi di merito: la classe di ingresso è la 14esima a cui corrisponde la tariffa base. In base al comportamento dell’assicurato, si può scendere in 13esima classe (l’assicurato virtuoso va in bonus, ottiene, perciò, uno sconto sul successivo premio assicurativo) oppure, in caso di incidenti da lui provocati, si retrocede di classe, provocando un aumento sul prezzo del premio successivo. In pratica più bassa è la classe di merito, più basso è il premio assicurativo. Pertanto, ad ogni scadenza contrattuale, la classe di merito evolve in meglio o in peggio e ciò lo si può constatare nell’attestato di rischio.
E’ importante ricordare, inoltre, le nuove regole in vigore del bonus-malus. Esse prevedono la concessione della ‘buona classe’ anche in situazioni prima d’ora non previste, come, per esempio, i passaggi di proprietà fra conviventi oppure l’acquisto di un veicolo ad uso privato da parte di chi aveva solo un’auto aziendale.
Il principale problema di questo meccanismo è rappresentato dal fatto che, dopo 40 anni di applicazione, il sistema non rispecchia più la realtà dei fatti: per quanto riguarda le frodi, accade che spesso gli automobilisti denunciano in ritardo il sinistro, anche dopo aver cambiato compagnia, così da evitare la retrocessione di classe e, conseguentemente, l’aumento del premio assicurativo. Succede, così, che i neo assicurati e coloro che vivono nelle zone considerate più rischiose vengono svantaggiati dal pagamento di un premio maggiore.
Si vuole, perciò, passare a un sistema di valutazione che tenga maggiormente conto dell’effettivo comportamento dell’assicurato, a prescindere dal mezzo guidato.
L’IVASS ha comunicato l’inizio dei lavori di un tavolo che cercherà di andare oltre il bonus-malus. Entro l’inizio dell’estate le compagnie assicurative hanno inviato all’IVASS, infatti, le loro proposte da vagliare. Per il momento vi è assoluta riservatezza in quanto i lavori sono appena iniziati e non se ne vedranno i risultati prima di qualche anno ma il Sole 24 Ore ha fornito le prime anticipazioni in merito alle principali novità.
Innanzitutto il nuovo meccanismo dovrà tener conto e si dovrà basare maggiormente sull’effettivo comportamento dell’automobilista, in relazione al fatto di aver causato o meno incidenti.
Passano, dunque, in secondo piano parametri quali l’età, la città di residenza, l’anno di conseguimento della patente e il veicolo guidato.
Si vuole, infatti, trovare un sistema che monitori il reale comportamento di guida degli assicurati, indipendentemente dal mezzo guidato. Si può pensare al seguire lo smartphone di ognuno, ma ciò implicherebbe senza dubbi problemi di attendibilità e di privacy, senza contare il fatto che si costringerebbero i contraenti a stipulare delle polizze individuali, penalizzando in questo modo le famiglie che possiedono una sola auto.
Per evitare comportamenti truffaldini degli assicurati (assicurati che causano un incidente e non lo denunciano) si sta pensando di far riferimento ai dati relativi agli incidenti nell’archivio nazionale della Motorizzazione, in cui affluiscono le segnalazioni relative ad infrazioni registrate dalle forze dell’ordine. E’ molto probabile, dunque, che si arrivi a un sistema misto, in cui vi affluiscano i dati su residenza, sinistrosità e reale comportamento su strada del singolo soggetto.
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