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Inserito da Polizzamigliore.it il 13/04/2016  

IRAN: COME CAMBIA IL RISARCIMENTO IN CASO DI MORTE - Questa novità sembra un passo importante, oltre che una strategica mossa politica, avanzata dal Presidente

UN PASSO VERSO L’UGUAGLIANZA DI GENERE: IN IRAN CAMBIA LA POLIZZA VITA
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POLIZZA VITA

Argomento controverso in questi giorni in cui nel DDL Concorrenza si prevede un taglio ai risarcimenti.

La polizza vita è molto utile per tutelare i familiari dal caso morte ed è obbligatoria per chi stipula mutui, oltre ad essere caldamente consigliata a chi ha altre pendenze economiche, che gli eredi non avrebbero la forza di affrontare. Il premio varia in base all’età, al sesso e alle condizioni di salute. Può essere integrata con varie garanzie come il caso di decesso in situazioni particolari, ad esempio durante la circolazione stradale.

Proprio questa situazione è stata oggetto di un grande cambiamento in territorio iraniano. Di recente, infatti, è diventato ufficiale che la liquidazione di risarcimento per morte da sinistro stradale sarà la medesima per entrambe i sessi.

LA SITUAZIONE IN IRAN

Tutti in parte conoscono qual è il riconoscimento dato alle donne nel mondo medio orientale. Questa novità sembra un passo importante, oltre che una strategica mossa politica, avanzata dal Presidente Hassan Rohani, il cui programma elettorale si distingue per la tendenza a portare una maggiore uguaglianza tra i due sessi. La normativa ha superato il vaglio del Consiglio dei Guardiani e nelle prossime settimane entrerà in vigore.

PRIMA DELLA LEGGE: differenze tra uomo e donna

Prima di questo rinnovamento, la legge coranica stabiliva che una donna vittima di incidente stradale generava un risarcimento ai familiari pari alla metà di quello che sarebbe spettato per un uomo.

Il risarcimento spettante ai parenti delle vittime di sinistri stradali è regolato in base al concetto del “prezzo del sangue” (il Diye nella legge coranica), che sancisce il diritto dei familiari a essere rimborsati dal responsabile dell’incidente. Le cifre stabilite per legge ammontano a 1,5 miliardi di rial (circa $ 50.000) per una vittima maschile e, fino a prima della riforma legislativa, la metà per una femminile.

Il risarcimento delle lesioni, invece, non prevede un tetto fisso, ma è stabilito di volta in volta in base alla gravità del danno subito.

VIAGGIO VERSO L’UGUAGLIANZA

La riforma in realtà non è una novità: già nel 2008 il Parlamento aveva avanzato la proposta di modifica della legge, senza però ottenere l’approvazione del Consiglio dei Guardiani.

Sono dovuti trascorrere altri otto anni prima di ottenere un equo risarcimento per uomini e donne, ma soprattutto per raggiungere una nuova visione secondo la quale la vita di un essere umano non conosce differenze di genere. Un piccolo ma significativo passo verso l’uguaglianza, sperando che sia il primo di una lunga serie.

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